Come scritto diversi mesi fa Biden ha fatto l’impossibile per far degenerare la crisi bellica in Ucraina e nulla per avviare seriamente un negoziato di pace. Ha sostenuto per quasi un anno una guerra per procura che è costata ai contribuenti U.S.A. oltre 50 miliardi di dollari. Dopo aver perso il controllo di un ramo del Congresso la sua posizione nei confronti della Cina sembra essersi ammorbidita, con gli screzi su Taiwan che paiono sopiti ma non lo sono. Intanto cerca una sponda in Xi-Jinping per risolvere la questione ucraina.
UNA SETTIMANA SURREALE
“I fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti”. La battuta fu suggerita a Ennio Flaiano da Mino Maccari. Archiviato il Ventennio, oggi in Italia la categoria più affollata e ingombrante è quella degli ignoranti. Come ripeteva spesso Montanelli gli italiani ignorano, “non conoscono” innanzitutto la storia del loro Paese.
REAGAN, IL PRESIDENTE DEGLI AMERICANI
Quando Ronald Reagan fu eletto alla Casa Bianca, ereditò una situazione economica catastrofica. Come potete vedere dal grafico seguente il tasso di inflazione era alto. Il livello di disoccupazione anche. Reagan invertì la rotta modificando radicalmente la politica economica. La sua meta ideale era il ridimensionamento del ruolo del governo. Scelse la strada del liberismo.
L’ELITISMO DELLA SINISTRA E IL DILEMMA TRA UN CUOCO E UN BANCHIERE
“Un titolare di cattedra a Harvard finito in un alberghiero di Massa Lubrense”. In questo modo una giornalista di sinistra ex direttrice dell’Unità ha definito Mario Draghi nel momento del suo discorso in parlamento prima delle dimissioni. Generosa nei confronti di insegnanti e allievi di Harvard. Sprezzante e irrispettosa nei riguardi di chi lavora e studia nell’istituto alberghiero. Una vera elitista, degna esponente dei rimasugli dell’intellighenzia comunista.
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