UNA SETTIMANA SURREALE

“I fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti”. La battuta fu suggerita a Ennio Flaiano da Mino Maccari. Archiviato il Ventennio, oggi in Italia la categoria più affollata e ingombrante è quella degli ignoranti. Come ripeteva spesso Montanelli gli italiani  ignorano, “non conoscono” innanzitutto la storia del loro Paese.

Rispolverare i testi di Renzo De Felice non sarebbe una cattiva idea prima di avventurarsi in discorsi improvvisati sul fascismo, di cui si ha solamente una vaga e distorta conoscenza. Il significato storico-filosofico di termini, abusati in questi giorni, come nazionalsocialismo potrebbe essere più comprensibile leggendo gli studi di Karl Popper, ma forse il solo popper che conoscono le celebrities non è il filosofo. “Molte le bocche che parlano e poche le teste che pensano”, niente di meglio delle parole di Victor Hugo per raccontare la settimana seguente alle elezioni.

Mi conforta Nietzsche: “Che a ognuno sia permesso  di imparare a leggere a lungo andare guasta non solo lo scrivere ma anche il pensare” (Così parlò Zarathustra). Vecchio Friedrich, profeta inascoltato! Grave sciagura l’alfabetizzazione di massa, degrada la lingua e corrode il pensiero! Vi è di più, un popolo alfabetizzato per mezzo della scuola statale è destinato a rimanere culturalmente analfabeta e mentalmente depensante. Imperdonabile errore commettono le famiglie italiane affidando l’istruzione dei propri figli a un ministero dello Stato! In questa settimana surreale, ma anche divertente, si è avuta conferma dello spaventoso livello di ignoranza degli italiani, soprattutto dei più giovani, il quale altro non è che il prodotto della deculturazione indotta dall’istruzione statale di massa.

                                                                                                                  Quirino De Rienzo

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