“I cittadini italiani si dividono in due categorie: i furbi e i fessi.”
“L’Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l’Italia sono i furbi che non fanno nulla, spendono e se la godono.”
L’anarchico conservatore Giuseppe Prezzolini lo aveva già capito e messo per iscritto nel 1921. La formula è ancora valida. In Italia se non sei furbo, sei fesso. Oggi come ieri, oggi più di ieri. Un autodidatta che non volle conseguire neanche il diploma liceale, Prezzolini, profondamente disgustato dal malcostume italiano e dalla cialtroneria delle classi borghesi, dal cicaleccio inutile dell’opinione pubblica e dall’endemica corruzione politica, negli anni venti decise di emigrare in America.