CAMBIA IL GOVERNO, AUMENTANO LE TASSE

Secondo la fonte autorevole dell’Ufficio parlamentare di bilancio si stima che la tassazione complessiva nel 2019 salirà al 42,4% del PIL rispetto al 42% del 2018. Questo avverrà come esito della legge di bilancio approvata a dicembre dal parlamento italiano, o meglio dalla maggioranza parlamentare gialloverde sotto dettato dell’esecutivo. Il governo del cambiamento, e qui sarebbe interessante capire di quale cambiamento si tratti, era partito da premesse decisamente differenti. All’elettorato fu raccontato che le tasse sarebbero state ridotte drasticamente. Una volta al potere, Lega e M5S hanno fatto esattamente l’opposto. Infatti, escludendo alcune disposizioni specifiche, le tasse nel loro complesso aumenteranno, come le stime dell’Upb confermano. A tal proposito la flat tax rimane indiscutibilmente una misura ridicola, se paragonata a quanto promesso durante la campagna elettorale; flat tax che partirà dall’anno 2020, mentre per il 2019 sono stati soltanto ampliati gli effetti della legge 190/2014, prevedendo l’aumento della platea dei soggetti beneficiari del regime forfettario con un’imposta sostitutiva del 15% che diventa del 5% per le nuove iniziative.

ENTI LOCALI

Per la prima volta dopo tre anni nella manovra finanziaria non è più riproposto il blocco dei tributi locali. La misura, che negli anni 2016-2018 aveva impedito l’aumento della pressione fiscale a livello locale, non è stata inserita nella legge di bilancio. Pertanto, dal 2019, i Comuni potranno aumentare le aliquote e le tariffe dei tributi locali e, inoltre, potranno istituirne di nuovi, come l’addizionale Irpef e l’imposta di scopo.

FRONTE PENSIONI

Neanche i pensionati cantano vittoria. La legge di bilancio conferma la riduzione della rivalutazione delle pensioni per altri tre anni (2019-2021), mantenendo operativa la deroga della Finanziaria 2014 (legge n.147/2013), che per salvaguardare i conti pubblici aveva diminuito la rivalutazione per quattro anni. La misura riguarderà tutte le pensioni superiori a 1.540 euro mensili lordi. In più è istituito il ticket per le cosiddette “pensioni d’oro” per i prossimi cinque anni (2019-2023), che interesserà i soggetti con pensione a partire da 100.000 euro lordi annui.

GIOCO E SCOMMESSE

Il governo si aspetta entrate aggiuntive per 457 milioni di euro dal settore delle scommesse. L’aumento della tassazione, a dispetto delle dichiarazioni di qualche esponente politico, è mirato principalmente a incrementare le entrate dell’Erario. Altro che ferma intenzione di disincentivare il gioco. Prova ne sia la dichiarata previsione di bilancio. In altre parole, il governo scommette sulle scommesse per fare soldi da utilizzare per nuova spesa pubblica.

ENTI NO PROFIT

Altra misura orientata ad aumentare le entrate fiscali riguarda l’abrogazione dell’art. 6 del d.p.r. 601/1973, che prevedeva la riduzione al 12% in luogo del 24% dell’Ires nei confronti degli enti no profit. Anche in questo caso l’obiettivo di bilancio è ampliare le entrate fiscali.

In considerazione di un previsto aumento complessivo della tassazione sul PIL, appaiono poco rilevanti le misure, che pure la legge di bilancio 2019 contiene, atte alla riduzione di alcune imposte e tasse attraverso agevolazioni, sgravi e detrazioni. Della flat tax proposta nel programma elettorale della coalizione di centrodestra non resta quasi niente. Il governo gioca a prendere in giro gli italiani e, atteggiamento detestabile, sembra che una parte di essi se ne rallegri, quasi divertendosi, con impavida convinzione delle proprie tesi e sprezzante noncuranza per le altrui opinioni.

                                                                                                           Quirino De Rienzo

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Una risposta a “CAMBIA IL GOVERNO, AUMENTANO LE TASSE”

  1. Ogni volta che leggo i tuoi articoli mi rendo sempre più conto di quanto io sia disinformata e impreparata politicamente. Con questo articolo ho acquisito delle informazioni in più riguardo alle manovre di questo Governo e attendo il prossimo . Complimenti per il linguaggio specifico e approfondito da vero giornalista di economia e di finanza.

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