PANZANE DI GOVERNO: LA VERITÀ SUGLI SBARCHI DEI MIGRANTI IN ITALIA

Il numero dei migranti arrivati sulla penisola italiana è diminuito nell’ultimo anno. Sulle cause sono state fatte le affermazioni più bizzarre. Il governo attuale ha cavalcato questa situazione rivendicando una vittoria che non gli appartiene totalmente. Sempre ammesso che di vittoria si possa entusiasticamente parlare, essendo un contesto che coinvolge esseri umani. D’altronde la diminuzione del numero di migranti sbarcati sulle coste italiane non poteva non essere strumentalizzata dalla fazione politica che rappresenta quella parte del popolo italiano avversa all’accoglienza e all’integrazione, proprio nel momento in cui essa ha in mano il controllo del governo e deve propagandare come successo ottenuto ogni fatto coerente con le promesse elettorali.

È incredibile affermare che l’intensità migratoria verso l’Italia sia diminuita rispetto all’anno scorso soltanto perché l’attuale ministro dell’Interno, in poco più di quattro mesi, si è fatto valere con i governi degli altri Stati e con la Commissione Europea. Non bastano certo comportamenti spocchiosi per risolvere problemi complessi. Al contrario, nei rapporti diplomatici la protervia e la sfacciataggine quasi sempre portano a risultati opposti. Comunque, quanto i risultati ottenuti siano stati dovuti all’atteggiamento e alle misure del governo M5S-Lega è tutto da dimostrare con i fatti, non a parole.
Non va dimenticato che il primo boom di arrivi sulle coste italiane risale al 2011, anno in cui la Lega Nord era partito di governo. Arrivarono 62.692 immigrati. Allora gli esponenti di quel partito non riuscirono a trovare le contromisure per ridurre gli ingressi nella penisola. Forse erano distratti da altri interessi. Molto probabilmente, essendo agli albori del fenomeno, il sentire comune di avversione nei confronti dei migranti, da cavalcare per accaparrarsi poltrone e potere, non era ancora assai diffuso. Ergo, non c’era convenienza. Fatto sta che quel governo non seppe far fronte all’ondata migratoria e, sulla scorta dei fatti e dell’incapacità manifestata, possiamo solo ipotizzare che, nel caso in cui fosse rimasto alla guida dell’Italia, con molta probabilità la penisola avrebbe subito migrazioni ancora più ampie. Nei due anni successivi i governi in carica, Monti prima e Letta poi, fecero qualcosa di meglio, come i numeri dimostrano. Ammesso che i numeri a cui si fa riferimento siano da considerare conseguenza unica delle politiche governative.

Ma torniamo ai fatti dell’ultimo anno.

I dati del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, riportati nel grafico, dimostrano che il racconto diffuso dall’establishment politico italiano attuale non corrisponde a verità. Soltanto qualcuno poco attento può non notare che l’inizio della riduzione degli sbarchi risale al luglio 2017, non a qualche mese fa. Nel 2018 si è ridotto ulteriormente il numero degli arrivi già nei primi mesi dell’anno, quando era ancora in carica il precedente governo a guida Partito Democratico.

Ogni cosa ha una spiegazione, anche i motivi della diminuzione del numero di migranti giunti in Italia nell’ultimo anno.

Tra questi riveste principale importanza l’entrata in vigore dell’accordo, noto come il “Memorandum di Intesa tra Italia e Libia”, firmato a Roma il 2 febbraio 2017 e avente a tema “la cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all’immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra lo Stato della Libia e la Repubblica Italiana”. Un accordo tra il Governo Italiano e il Governo di Riconciliazione Nazionale dello Stato di Libia, raggiunto pure grazie all’operosità del precedente ministro dell’Interno.

Questo solo l’inizio di un percorso che ha richiesto altri passaggi successivi. In breve, la politica di cooperazione tra Italia e Libia, voluta dal precedente governo italiano, si snoda su tre punti fondamentali.

Primo, il ripristino del controllo delle frontiere libiche a nord, attraverso il finanziamento e il rafforzamento della Guardia costiera libica.
Secondo, il rapporto con le organizzazioni umanitarie internazionali. La Libia, non avendo firmato la Convenzione di Ginevra per i rifugiati, non riconosce il loro status giuridico. Nonostante ciò, anche grazie all’accordo, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni hanno cominciato a cooperare nel Paese, ad esempio istituendo a Tripoli un centro d’accoglienza per chi ha diritto alla protezione internazionale.
Terzo, l’accordo con le municipalità locali che si trovano sul territorio libico, formalizzato il 31 marzo 2017 e ridefinito “accordo di Roma” dai rappresentati istituzionali delle tribù firmatarie. Con questo si è ottenuto un controllo maggiore dei confini terrestri a sud della Libia.

Il grafico mostra con esattezza il periodo in cui gli arrivi in Italia sono cominciati a diminuire. Esso coincide con la fase di poco successiva all’entrata in vigore degli accordi siglati dal precedente governo, che per essere operativi hanno avuto bisogno di alcuni mesi. Le cause sono da ricercare nella cordialità e nella serietà dei rapporti diplomatici di allora, non certo nei recenti comportamenti egocentrici, spavaldi e arroganti di qualche buffone autarchico.

Questi sono i fatti. Al di fuori di essi solo panzane di un governo che inventa storie da raccontare ai suoi elettori, i quali, invece che indignarsi, si compiacciono nell’essere ingannati, burlati e derisi.

Quirino De Rienzo

©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Una risposta a “PANZANE DI GOVERNO: LA VERITÀ SUGLI SBARCHI DEI MIGRANTI IN ITALIA”

  1. Bellissimo articolo. Aggiungo che non dovrebbero essere solo i governi italiani a risolvere la questione migranti, ma tutta l’Europa che, invece, se ne frega altamente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *